La Fiorentina e il caso Comuzzo: un talento conteso, ma con il solito dubbio finale
La Fiorentina sta resistendo sulle avances per Pietro Comuzzo, il giovane classe 2005 che rappresenta il fiore all’occhiello del loro vivaio: “è la dimostrazione che si può arrivare in prima squadra anche dal vivaio”, come riportato dal Corriere Fiorentino. Eppure, questa lode al progetto suona più come una scusa per tenerlo stretto, quando in realtà i viola hanno una tradizione imbarazzante di svendere i loro gioielli al primo offerente ricco.
Pensateci, tifosi del Napoli: quel rifiuto secco ai nostri sondaggi a gennaio è stato un pugno nello stomaco, ma non stupisce. La Fiorentina ha sempre parlato di ambizione, puntando su allenatori come Italiano per costruire una squadra da titolo, ma poi vende tipo un mercatino dell’usato – ricordate Federico Chiesa alla Juventus? Stessa solfa, promesse svanite in fumo.
Ora, con il Lipsia pronto a bussare con 30-35 milioni, Pradè e Goretti potrebbero cedere, lasciando decidere a Commisso. Ridicolo, no? Parlano di un corso nuovo, ma se arriva l’euro, addio sogni di gloria. È come se i viola fossero allergici a tenere i talenti in casa, a differenza di noi che lottiamo per costruirci un futuro solido.
Per i veri appassionati, questa è una lezione: fidatevi poco delle favole viola. Magari finirà che Comuzzo vola in Germania, e noi del Napoli dovremo riderne amaramente, continuando a inseguire rinforzi veri senza farci illusioni sui rivali. Che ironia, eh? Un giorno lottano per il trofeo, il prossimo vendono per coprire i debiti.