giovedì, Settembre 19, 2024
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Zaccheroni dichiarò: “Era talentuoso come Maradona. Un acrobata con la pallina da tennis”.

In un’intervista di qualche tempo fa, Alberto Zaccheroni aveva parlato di un suo ex calciatore. In un’intervista a Il Fatto Quotidiano, Zaccheroni aveva ricordato così Adriano:

“Ragazzo stupendo, ancora ci sentiamo. Arrivava tardi, era imprevedibile, sempre con una scusa: un giorno aveva forato la macchina, un altro lo aveva fermato la polizia; una mattina si presenta con Oba Oba Martins e dopo l’inizio degli allenamenti. Mi fermo. Li guardo. Li raggiungo e con calma gli spiego che per quel giorno erano liberi. Di tornare l’indomani; Adriano è scoppiato in lacrime. Se ci penso ancora mi dispiace; poteva vincere da solo le partite e io di attaccanti forti ne ho visti e allenati, e penso a Bierhoff, Sheva, Vieri, Crespo: come lui nessuno”.

L’imprevedibilità di Adriano

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Adriano era noto per il suo carattere imprevedibile e le sue scuse frequenti per arrivare tardi agli allenamenti. Le ragioni variavano: un giorno era un problema con la macchina, un altro un fermo della polizia. Una volta si presentò con Oba Oba Martins dopo l’inizio degli allenamenti, suscitando la paziente reazione di Zaccheroni. Nonostante ciò, il tecnico non serbava rancore verso Adriano; anzi, lo considerava un giocatore eccezionale.

Il talento indiscusso

Secondo Zaccheroni, Adriano aveva un talento unico che lo rendeva capace di vincere le partite da solo. Il mister ha allenato molti grandi attaccanti nel corso della sua carriera, come Bierhoff, Sheva, Vieri e Crespo, ma nessuno di loro, a suo dire, poteva essere paragonato ad Adriano.

Adriano rimane così un ricordo speciale per Zaccheroni, un giocatore dalle grandi potenzialità, ma anche dalle grandi sfide personali, che avrebbe potuto raggiungere vette ancora più elevate.

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