Attraverso Twitter, Paolo Ziliani ha messo in risalto l’aumento vertiginoso dei prezzi per sottoscrivere un abbonamento per guardare le partite di calcio in televisione.
Paolo Ziliani, cronista del Fatto Quotidiano, discute del rapido aumento dei prezzi per gli abbonamenti calcistici in TV tramite i suoi canali social: “Desidero metterlo per iscritto perché lo ritengo (e sempre lo ho ritenuto): se è vero che la Lega Serie A considera la pirateria televisiva il suo principale avversario, il deliberato rialzo dei prezzi attuato negli ultimi anni prima da Sky e poi da DAZN ha provocato e continua a causare non solo l’abbandono dei clienti esistenti, ma anche una spinta, per non dire un invito, a sottoscrivere un abbonamento pirata al modesto costo di 10 euro per seguire le partite illegalmente, coinvolgendo una vasta fascia di persone non necessariamente indigenti. Come dice il proverbio: occhio per occhio, dente per dente. Tu cerchi di ingannarmi vendendomi un servizio scadente a prezzi esorbitanti; io ti ripago sottraendoti la visione. È sbagliato, certo: ma è quello che succede”.
“Morale della storia: dopo l’ennesimo aumento dei prezzi, in un momento economico drammatico come quello che l’Italia sta vivendo, molti abbonati DAZN del primo anno hanno deciso di abbandonare questa piattaforma e il trend si sta confermando anche oggi, nel terzo anno del triennio, come confermano i dati Auditel di cui ho parlato nei precedenti articoli. Merita tutto ciò, verrebbe da dire di fronte a tanto disprezzo e tanta stupidità. Se non fosse che i finanziamenti televisivi sono da sempre il salvagente dei club italiani, che oggi invece si ritrovano sull’orlo del fallimento. Per usare il famoso slogan dello spot Martini, “No abbonamenti, no festa”. Ma qui non si parla di un semplice aperitivo: siamo in una situazione difficile”. Ha concluso Ziliani.