lunedì, Aprile 29, 2024

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Omicidio Boiocchi, tifosi Inter denunciano: “Costretti a lasciare la curva Nord”

Omicidio Boiocchi, capo ultras della Curva Nord: monta la rabbia social dei tifosi dell’Inter, costretti a “lasciare lo stadio” nel corso della gara tra Inter e Sampdoria.

Omicidio Boiocchi, la denuncia social dei tifosi

Quando la maggioranza silenziosa dice basta. Monta la rabbia sui social delle migliaia di tifosi dell’Inter che ieri sono stati “costretti” ad abbandonare la Curva Nord per una discutibile forma di rispetto nei confronti di Vittorio Boiocchi, 69enne pluripregiudicato ultrà dell’Inter, ucciso a colpi di pistola ieri sera per le strade di Milano proprio mentre si stava per giocare la partita dei nerazzurri contro la Sampdoria.

Storico capo ultrà, non poteva essere allo stadio in quanto oggetto di Daspo dopo i violenti scontri che avevano preceduto Inter-Napoli del 2018. La notizia della morte di Boiocchi, personaggio noto alle forze dell’ordine in quanto esponente di quello che resta della ‘mala’ milanese (nel suo curriculum criminale figurano 10 condanne e 26 anni in carcere), ha portato gli ultrà della Nord prima a smettere di sostenere la squadra e poi a lasciare vuoto il settore nell’intervallo della partita.

All’indomani della partita, però, tanti tifosi presenti ieri allo stadio hanno denunciato di essere stati a loro volta obbligati a lasciare l’intero anello con le ‘buone’ e purtroppo in alcuni casi con le ‘cattive’. Su Twitter, un testimone scrive: “La curva nord ha obbligato tutti i tifosi lì presenti, donne e bambini compresi, a lasciare la curva con urla e spintoni, ho pagato il biglietto per vedere il primo tempo nel secondo verde e metà del secondo nel terzo verde, un comportamento indecente da parte dei capi ultrà”.

Omicidio Boiocchi, i messaggi dei tifosi dell’Inter sui social

Un’altra testimone spiega: “Ieri sera mi trovavo in Curva Nord sono stata minacciata di essere presa a botte se non fossi uscita, ho visto un uomo essere preso a cazzotti davanti a me perché voleva far valere il suo diritto sacrosanto di vedere la partita. Io mi auguro che la società prenda provvedimenti”. C’è chi conferma anche casi di violenza: “Ci stanno costringendo con le minacce a uscire, un padre picchiato con la bambina, gente che ha fatto 600 km costretta a tornare a casa”, scrive un altro utente su Twitter.

Per il momento nessuna presa di posizione da parte della società nerazzurra e delle autorità sportive, Figc e Lega A. Su quanto accaduto, però, è intervenuto il neo ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi, rispondendo a un utente che ha fatto appello a lui per prendere provvedimenti sui fatti di ieri. “Mi informerò su quanto accaduto”, ha replicato Abodi al tifoso.

Non è da escludere che l’Inter possa rimborsare almeno in parte i tifosi che non hanno potuto assistere alla seconda parte della partita. Non è la prima volta, purtroppo, che le curve di uno stadio sono territorio ‘controllato’ da personaggi che con quella parte sana del tifo e degli amanti del calcio non hanno nulla a che fare.

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