Borghi su Inter e i fantasmi della Champions: “Se non saranno bravi, pagheranno caro il passato” #Inter #ChampionsLeague #CalcioItaliano
Il giornalista Stefano Borghi, noto per le sue analisi schiette e senza peli sulla lingua, è intervenuto durante una trasmissione sportiva, esprimendo opinioni dirette sulla situazione dell’Inter. Senza tanti giri di parole, Borghi ha messo in luce i rischi che il club nerazzurro potrebbe dover affrontare dopo la finale di Champions League persa.
In particolare, ha sottolineato come la squadra debba fare i conti con il peso psicologico di quella sconfitta. “Io sono convinto che se l’Inter sarà bravissima solo i primi mesi della prossima stagione, saranno una continua convivenza con i fantasmi della finale di Champions. Se l’Inter sarà bravissima. Se non lo sarà, e le prime avvisaglie sono un po’ problematiche, durerà tanto tempo questo fatto di giocare sempre con un peso e con un ricordo di quella finale. E si manifesta in queste cose.”
Passando a un tema più controverso, Borghi ha commentato il caso Calhanoglu, criticando apertamente il modo in cui i calciatori gestiscono i social network. Con un tono che non esita a chiamare le cose con il loro nome, ha insistito sull’esigenza di un maggiore controllo da parte delle società.
“Caso Calhanoglu? Io credo, la mia solita battaglia da pseudo eremita in questo senso, che le società dovrebbero avere un controllo maggiore sull’utilizzo dei social network da parte dei giocatori. I giocatori sono dipendenti delle società e i social network sono strumenti molto affilati, mettiamola così. Per cui: io per l’azienda per cui lavoro non ho nessun paletto da questo punto di vista, ma so bene come mi devo comportare. Se non mi comportassi bene, e per fortuna non mi è mai capitato perché non ho i social network, accetterei tranquillamente la cosa. Sono strumenti pesanti, dovrebbe esserci un controllo e una regolamentazione secondo me.”
In sintesi, le parole di Borghi offrono un avvertimento chiaro e poco diplomatico: l’Inter deve scrollarsi di dosso i vecchi incubi e imporre regole ferree sui social, altrimenti rischia di affondare sotto il peso di errori e distrazioni. Non è più tempo di scuse nel mondo del calcio, dove ogni passo falso può costare caro.