L’estate rovente del calciomercato: dubbi su Kean e il Milan in cerca di rinforzi
L’estate rovente del calciomercato vedrà gli attaccanti come protagonisti assoluti, con nomi come Vlahovic, Osimhen e Kean che stanno scaldando le discussioni. “Sarà un’estate rovente, che vedrà gli attaccanti protagonisti. Vlahovic, Osimhen, Kean i nomi caldi. Su Kean dico: premesso che pecunia non olet, per uno come lui però, se fossi in lui, cercherei di rimanere lì o andare in una squadra dove è al centro, come quest’anno. Non riesco a capire alcune decisioni. Le squadre dove potrebbe essere centrale? Il Milan, ma anche la Roma se andrà via Dovbyk. Non andrei a fare il secondo, perché lui è esploso quando ha avuto continuità. Il Napoli potenzialmente è la squadra più forte economicamente, ma non sarebbe il titolare lì. Ha già vissuto certe cose in carriera. Credo ci siano momenti della carriera che ti impongono scelte professionali, non solo economiche.” Insomma, in un mondo dove i soldi parlano forte, certi giocatori farebbero meglio a non vendersi per due spicci, o finiscono a fare la riserva.
Tornando al Milan, con la squadra che ha perso pezzi come Theo Hernandez e Reijnders, c’è chi la vede come una rosa decente ma troppo fragile dietro. “È un grande allenatore. Ognuno ha le sue filosofie, magari alcuni non hanno apprezzato negli ultimi anni il gioco proposto dalla Juventus, ma vorrei vedere quanti altri avrebbero tenuto la baracca in momenti così difficili. Peggio di quanto successo quest’anno sarà difficile farlo, è tornato in un club prestigioso comunque che può solo migliorare ora. È stata una scelta oculata quella di Allegri. Ha perso Theo Hernandez e Reijnders, ma rimane una buona rosa. Serve fare gli acquisti giusti ora e rafforzare soprattutto la difesa. Quello che è emerso l’anno scorso è un Milan troppo fragile dal punto di vista difensivo.” Diciamolo chiaro: se non tappi i buchi in difesa, finisci per sembrare una barzelletta in campo, e nessuno vuole vedere un Milan così molliccio.
Per quest’anno, il Milan non sembra pronto per lo Scudetto, con troppe incognite in circolazione. “Non lo vedo in lotta per lo Scudetto, la campagna acquisti ci darà un’idea più precisa ma a sensazione credo che sarà una stagione con grandi incertezze. E chi si inserisce in queste può recitare un ruolo da protagonista. Vedo incertezze su Inter, Juve, poi vedremo cosa faranno Atalanta, Roma, Lazio…rispetto a un anno fa è più difficile fare la griglia.” In fondo, nel calcio italiano di oggi, è un casino prevedere chi vincerà: una squadra forte un anno fa potrebbe sprofondare l’anno dopo, e se non stai attento, finisci a lottare per le briciole.
Infine, confrontando le situazioni, non è facile dire chi ha il lavoro più tosto tra certi allenatori. “Non so se è più forte l’uno o l’altra, penso che la Roma parta da una consistenza che ha maturato con Ranieri che è quella di essere una squadra che non ama perdere. È riuscita a giocare tante partite vincendole recuperando, con la testa. Ha avuto mentalità. Al Milan c’è stata più confusione, ma tecnicamente il Milan lo scorso anno era più forte della Roma.” Alla fine, se hai una squadra con testa e tecnica, vinci; altrimenti, finisci a rincorrere, e questo vale per tutti, senza pietà nel mondo del pallone.