Le sanzioni del governo britannico mettono il Chelsea in ginocchio: dalla fuga degli sponsor allo stop dei trasferimenti, al termine della deroga concessa fino al 31 maggio, il club londinese rischia seriamente il fallimento.
Il governo ha infatti bloccato il patron russo Roman Abramovich dal vendere la società e dal guadagnare praticamente qualsiasi tipo di profitto. Quindi stop a tutte le tipologie di trasferimenti sul calciomercato (in entrata e in uscita), stop alla vendita del merchandise, biglietti delle partite compresi: solo i possessori di abbonamento potranno andare allo stadio fino alla fine della stagione.
Sanzioni che hanno fatto tremare gli sponsor, che ora scappano. Per prima l’azienda di telefonia Three, che ha risolto il suo contratto che prevedeva la presenza del logo sulle maglie ufficiali della squadra londinese. Le ultime voci parlano anche di un addio dello sponsor tecnico Nike, che interromperebbe una relazione inizialmente prevista da quasi 1 miliardo di euro per 15 anni.
Una situazione che grava sui tifosi, schieratisi al fianco di Abramovich, ma soprattutto sul tecnico Tuchel e sui giocatori. “Sono preoccupato – ha rivelato l’allenatore tedesco – ma fin quando ci saranno abbastanza maglie da indossare ed un pullman che ci porta in giro, continueremo a giocare e dare il meglio di noi stessi”.
Ormai inevitabile, a fine stagione, l’addio dei giocatori in scadenza di contratto. In primis Christensen e Azpilicueta, pronti a passare al Barcellona. E quindi Rudiger, l’ex Roma che tanto piace a Juventus e Manchester United. Ma occhio anche ai grandi nomi che infiammano il mercato di tutta Europa, da Jorginho a Lukaku. Nessuno è più al sicuro al Chelsea, in una situazione sempre più in bilico.