Un giornalista della Campania ricorda i successi europei dell’attuale allenatore del Napoli nelle sue esperienze passate.
Umberto Chiariello ha analizzato la stagione del Napoli al microfono di Canale 21: “Tutti noi abbiamo una patente e sappiamo guidare. Quando un’auto diventa vecchia e pericolosa, la cambiamo. Forse è il caso della Lazio di Sarri. Ma un’auto è pericolosa soprattutto quando la compri, quando è nuova, perché non la conosci. E più è sofisticata, più devi fare attenzione, perché fino a quando il pilota e il veicolo non sono perfettamente in sintonia, non puoi mai attivare il cruise control. Garcia si è trovato davanti a una macchina perfetta, creata da un meccanico esperto come Spalletti: doveva conoscerla e testare la compatibilità con il suo stile di guida. La squadra non è solo uno strumento, ma un gruppo umano, di pensieri e sentimenti, reduci da una storica vittoria che ha portato grande eccitazione, quindi è naturale che il legame con il passato sia ancora molto forte.”
“La scelta di De Laurentiis di puntare su Garcia – ha continuato – è stata molto criticata perché il francese ha un modo diverso di fare calcio rispetto al suo predecessore.
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“Garcia ha un atteggiamento empatico e colloquiale. Gli fanno domande difficili, ma lui risponde calmamente a tutto. All’inizio non è stato brillante, ha commesso degli errori. Garcia ha un atteggiamento che può sembrare presuntuoso. Ha deciso di cambiare il gioco di Spalletti e alcune sue frasi ci hanno lasciato perplessi, così come alcune scelte in campo ci hanno sorpresi, come la sostituzione di Kvara con Zerbi. Tuttavia, quest’uomo ha mostrato un’umiltà che nessuno si sarebbe aspettato quando il gruppo è andato da lui dicendo che non voleva allontanarsi dal gioco precedente. Solo un miope non avrebbe notato che da Bologna in poi c’è stato un cambio di rotta. Gaetano finalmente viene apprezzato, e ha le qualità per farlo. E il merito è anche di Garcia.”

