Umberto Chiariello smonta le illusioni del Napoli: "Noi non siamo il Real Madrid!" #SSCNapoli #CalcioMercato #Realismo
Il giornalista Umberto Chiariello ha alzato la voce sulle ambizioni del Napoli, criticando chi perde di vista la realtà finanziaria del club. Con un tono schietto e senza peli sulla lingua, ha sottolineato come i tifosi e l’ambiente stiano sopravvalutando le possibilità, in un mondo del calcio dove i soldi non bastano per fare miracoli.
“Noi dobbiamo cercare di capirci su alcuni aspetti. Il fatto che abbiamo i soldi e che siamo la società più liquida d’Italia, quella messa meglio finanziariamente e anche economicamente, non significa che siamo diventati il Real Madrid. Noi non siamo il Real Madrid, non è che ci possiamo permettere calciatori da 50, 60, 70 milioni con stipendi in doppia cifra. Noi non lo possiamo prendere un prospetto dal Sud America di 70 milioni, non sta proprio nelle nostre possibilità. Noi dobbiamo cercare di non sbagliare un colpo, se ne può sbagliare uno su sette al massimo, però vedo che abbiamo perso un po’ il senso della realtà.”
Chiariello non ha risparmiato frecciate ai recenti obiettivi di mercato del Napoli, etichettando le critiche come puerili e fuori luogo. Ha descritto un club che deve navigare con cautela tra acquisti e cessioni, senza illudersi di competere con i giganti europei.
“Il Napoli va su un Ndoye e si dice ‘Chi è sto Ndoye’. Il Napoli va su Beukema e si dice ‘Che dobbiamo fare con questo Beukema’. Il Napoli si fionda su Lang e manco va bene. Non ci siamo proprio: se avete perso il senso della realtà la stagione diventerà difficilissima. Il fatto che il Napoli sia in vantaggio sulle altre, il fatto che il Napoli abbia in questo momento una struttura economico-finanziaria migliore di altre, ma deve ancora risolvere il problema Osimhen che è enorme e per il secondo anno consecutivo ci angoscia, ci angustia e ci crea problemi, il fatto che il Napoli abbia conservato Conte che per distacco è il miglior allenatore di tutti e quello che porta le vittorie, non significa che noi abbiamo già vinto! Noi non abbiamo vinto proprio niente, si parte zero a zero su quattro fronti che saranno tutti difficili e complicati. Il Napoli deve far uscire una serie di calciatori, Mazzocchi, Ngonge, Simeone, Rafa Marin, di sicuro questi, poi deve verificare le posizioni di Spinazzola, di Anguissa che dovrebbe rimanere a questo punto, deve uscire ovviamente Simeone, ma c’è poi il problema Raspadori che è tutto da verificare. Il Napoli già ha fatto uscire Billing, Scuffet, Okafor e deve piazzare gli esuberi rientrati dai prestiti.”
Nel suo intervento, ha sviscerato i costi del mercato odierno, ridicolizzando chi si lamenta per acquisti "non stellari". Secondo lui, il Napoli deve giocare d’astuzia con un budget limitato, evitando di buttare via quattrini su nomi altisonanti che potrebbero non adattarsi.
“Dl lavoro ce n’è tanto, ma se voi cominciate a dire che Lang non è da grande squadra e che Ndoye lo stiamo facendo passare per Garrincha…Noi De Bruyne l’abbiamo preso a parametro zero, perché si è svincolato dal City, cerchiamo di essere chiari. A 30 milioni a botta tu ne compri massimo 6-7 di calciatori. Oggi un difensore centrale di quelli buoni, meno di 30 milioni non lo paghi, tanto è vero che Buongiorno c’è costato quasi 40. Non è come qualche anno fa che vai a prendere un ottimo Rrahmani a 13 milioni. Oggi si va per trentelli, 30 milioni a botta. Oggi un centrale difensivo lo devi prendere e paghi 30 milioni. Poi per la punta centrale 30 milioni non bastano, a meno che non prendi Lucca e forse ce la fai. Poi devi prendere due esterni sinistri, l’esterno sinistro minimo minimo ti costa un trentello cada uno, quattro giocatori non di primissima fascia, siamo già a 120 milioni. Il terzino destro ti costa un ventello, un portiere oggi minimo minimo lo paghi 10 milioni, poi devi prendere il sesto centrocampista, un altro ventello, siamo a 120, 140, 150, 170. Il budget del Napoli quello è, 170 milioni, massimo 180, quella è la disponibilità. Poi devi ottimizzare questi costi recuperando i soldi di Osimhen, di Simeone, di Mazzocchi, di Ngonge, di Natan, di Caprile che vengono scattati, di Zanoli che è una pedina di scambio. Non puoi fare un rosso di 200 milioni come niente fosse, un centinaio li devi riportare a casa. Neres c’è costato circa 30 milioni, 28 più 2. Ha dato un contributo allo scudetto quando è stato bene? Sì, Lang può dare un contributo allo scudetto l’anno prossimo? Sì, è un giocatore che salta l’uomo, che tira in porta, che fa gol, che fa assist, che ha un buon curriculum europeo, e un’età giusta, 26 anni. E Ndoye è un uomo che nel campionato italiano ha dimostrato di essere ormai di prima fascia? Sì. Beukema è stato uno dei difensori migliori del campionato? Assolutamente sì. Lucca è un centravanti in forte crescita che è passato dai 6 ai 9 ai 14 gol nelle ultime tre stagioni? Sì. E tutti questi elementi non rinforzano ampiamente una squadra titolare che non è stata toccata e a cui è stato aggiunto De Bruyne? Perché ricordiamo che noi abbiamo già speso altri 10 milioni per Marianucci e lo stesso De Bruyne col bonus ce ne è costato 10. Tutti quanti adesso sognate, Gyokeres, Nunez, Sancho… Vi piacciono i nomi esotici, quelli da Album Panini. 70 a questo, 40 a quell’altro, 25 a quell’altro, 6 milioni in stipendio a uno, 6 milioni a un altro, ma la realtà è un’altra storia. Il Napoli deve rinforzare la squadra sapendo che a 30 milioni a botta ne fa 4 o 5. Quest’anno ne prendi 4 buoni buoni, centrale difensivo, due esterni sinistri forti, un attaccante centrale forte, ma minimo, ma proprio se ti va di lusso ne spendi 120. Ma non bastano e poi ci devi aggiungere il terzino destro, il sesto centrocampista e il portiere. Dovete stare calmi, il Napoli deve affrontare una stagione difficilissima. Ripetersi è più difficile che fare l’exploit e Conte l’ha detto, anche perché i fronti sono ampi. Bisogna fare buona figura in Champions, arrivare perlomeno agli ottavi e vedere il sorteggio che ti propone, poi devi fare la Supercoppa, poi c’è la Coppa Italia e c’è il campionato, dove hai la legittima possibilità di lottare per vincere, con una rosa così ben irrobustita, ma sempre tenendo i piedi piantati per terra, perché non è che l’Inter si è smantellata, era la più forte ed è rimasta quella. Smettiamola di rincorrere sempre i nomi, basta. Siamo così sicuri che se prendiamo Nunez non mettiamo un problema in squadra con Lukaku e magari un Lucca è più funzionale agli equilibri di spogliatoio e ti può dare un contributo perfino maggiore? Io non discuto che Nunez, è un nome che mi piace. A Napoli la rincorsa del nome esotico è più forte della razionalità, però, permettetemi, io faccio un altro mestiere e sono un po’ cresciuto e la raccolta delle figurine ve la lascio volentieri”.
Concludendo il suo discorso, Chiariello ha invitato a un realismo brutale: il Napoli deve rafforzarsi con intelligenza, evitando di inseguire sogni irraggiungibili che potrebbero rovinare la stagione. In un calcio dove i soldi parlano chiaro, le illusioni sono il vero nemico.