Quando un allenatore italiano fa più notizia in panchina che tanti giocatori in campo: tra elogi e qualche frecciatina, ecco il ritratto senza peli sulla lingua #Calcio #SerieA #Allenatori #Critiche #Elogi
In un editoriale recente su Sportitalia, un noto giornalista sportivo ha deciso di mettere sotto i riflettori un allenatore nostrano, senza risparmiarsi commenti che fanno discutere. Michele Criscitiello ha elogiato il tecnico, mettendo in chiaro che il lavoro dietro la linea laterale merita attenzione e riconoscimento.
Nel suo intervento, Criscitiello ha riconosciuto che “l’allenatore italiano rappresenta ancora un valore unico nel panorama europeo”, un complimento che arriva come una stoccata a quanti lo danno per spacciato o in declino eterno. Questo allenatore, con il suo modo di gestire la squadra e le partite, ha dimostrato come la tattica e la preparazione contino più di qualche nome altisonante in rosa.
La critica ha poi aggiunto senza peli sulla lingua che “non basta avere campioni in campo se la guida tecnica non sa indirizzare la squadra”, rilanciando l’importanza di una figura che spesso viene sottovalutata o troppo criticata per semplici errori di percorso. Un pensiero che suona come una specie di sveglia per chi aspetta solo il crollo degli allenatori italiani, dimenticandosi che la pazienza e la strategia sono ingredienti fondamentali.
Ciò che colpisce, oltre all’elogio, è la dose di sincerità tagliente: “ci sono allenatori che fanno più rumore fuori dal campo che risultati dentro”, un affondo indirizzato a chi fa carriera a suon di parole senza incidere davvero sui risultati. Il messaggio è chiaro, condita da un pizzico di realismo duro e puro: la panchina è un luogo di sfide concrete, non di chiacchiere.
Il dibattito è aperto, e questa presa di posizione non fa che aumentare i riflettori su una figura che, nonostante tutto, continua a suscitare passioni e polemiche nel calcio italiano.