Ferma presa di posizione da parte della Curva Nord dell’Udinese dopo le accuse e le polemiche per i cori razzisti a Mike Maignan nel corso della gara giocata sabato contro il Milan: “Io, Curva Nord, dopo 50 anni di storia e centinaia di migliaia di persone friulane che mi hanno vissuto non accetto di essere infangata da giornalisti, politici, opinionisti, sportivi e dirigenti, senza nessuna verifica o approfondimento preventivo, in quanto la mia storia e il mio vivere non è giudicabile da singole persone che non mi conoscono”.
“Pur nascendo e vivendo nella subcultura giovanile io rappresento in maniera unica un popolo, quello friulano, che per amore di una squadra da ormai mezzo secolo si trova unito nel mio interno. Le accuse di razzismo e di ignoranza non mi toccano. Io accolgo persone di tutte le età, di tutte le classi sociali e di tutte le nazioni. L’unico colore che conta veramente è il bianco-nero”.
“Durante Udinese-Milan non è stato effettuato nessun coro discriminatorio. Eventuali parole maleducate o urla incivili di un singolo non rispecchiano la mia comunità. La reazione del portiere è sembrata veramente diversa rispetto a quanto accaduto qualche mese prima, durante Roma-Milan quando Lukaku è stato preso di mira dagli spalti”.
“Numerosi giocatori dell’Udinese sono di colore e nessuno si è mai lamentato di aver subito comportamenti razzisti allo stadio o nella vita di tutti i giorni da parte del popolo friulano. lo vivo del fare, meno del parlare, e per rispetto a tutti gli emigranti friulani che per secoli hanno lavorato nel mondo per mantenere e migliorare le nostre famiglie, io, Curva Nord, penso di istituire e dare un premio annualmente a un ragazzo friulano che senza piangere, lamentarsi o fare politica porti in alto genuinamente il nostro modo di essere. Diffido formalmente chiunque voglia continuare questa campagna denigratoria nei confronti della mia gente per episodi che riguardano eventualmente singole persone”.