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Maradona jr contro Ceci: “Non potrebbe parlare a nome di mio padre. E il Napoli fa affari con lui”

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“Spero che abbia trovato la pace, in vita non l’ha mai trovata e ne aveva bisogno”. Lo dice Diego Armando Maradona Junior, figlio del Pibe de Oro, morto il 25 novembre 2020 e che oggi avrebbe compiuto 62 anni.

“È un giorno molto triste, onestamente non riesco a trovare niente per cui sorridere -aggiunge Maradona junior a notizie.com -. Provo soltanto una grande tristezza, anche per come stanno andando alcune cose e per come si sta comportando il Napoli. Il Napoli sta trattando e facendo affari con Stefano Ceci, una persona che non ha nessun diritto nel parlare a nome di mio padre, né di rappresentarlo. Continua a perdere tutte le cause in italia e in Argentina, non capisco come il Napoli possa dargli spago. Forse a me fa doppiamente male perché sono napoletano e tifoso del Napoli. Ho parlato anche con mia sorella Giannina, pensa la stessa cosa”.

“Qualcuno, insieme alla stampa pro-società, ha distorto la mia posizione. Io non ho mai detto che non si dovesse fare una maglia omaggio per mio padre, ma a quel punto non si deve vendere – sottolinea Maradona -. Hanno parlato di omaggio, giusto? Un omaggio non si vende, non ci si può lucrare sopra. Io sono il primo a essere orgoglioso di una divisa del genere e che il Napoli ci giochi. Ma ripeto, quello non è un omaggio”.

“C’è anche un’altra cosa che non capisco… la storia della statua – prosegue –. C’è sempre Ceci di mezzo, ha regalato una statua alla società, sembra una persona buona, ma è solo una mossa di marketing. Se la statua l’aveva fatta il maestro Domenico Sepe, donandola gratis, che bisogno c’era della sua? Ci sono state diverse sentenze, eppure il Napoli continua a fare affari con questo personaggio. Hanno fatto anche una festa per il compleanno di mio padre, nessuno gliel’ha chiesta”.

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