Trattative roventi: Osimhen e il duello Napoli-Galatasaray!
Le ore che scorrono sono come benzina sul fuoco per l’affare tra Napoli e Galatasaray – Osimhen si è piantato a Istanbul, lasciando i club a sbatterci la testa per chiudere il colpo. I partenopei pretendono i 75 milioni della clausola rescissoria, mentre i turchi nicchiano e chiedono sconti o pagamenti a rate, come se il calcio fosse un banchetto a credito. Ogni ora che passa può essere decisiva per l’accordo tra Napoli e Galatasaray. E ora, il vicepresidente del Galatasaray, Abdullah Kavukcu, sta atterrando in Italia per trattare di persona – speriamo non con i soliti trucchi da mercante.
Intanto, Osimhen ha già detto no a un’offerta da capogiro a giugno: quella dell’Al-Hilal, con 40 milioni all’anno per quattro stagioni, che fa un bel totale di 160 netti – roba che fa girare la testa, ma lui ha preferito tenersi i piedi in Europa. Prima, il Galatasaray gli aveva sventolato sotto il naso 16 milioni a stagione, ma l’attaccante se l’è presa comoda, è andato in vacanza e ha lasciato tutti ad aspettare. Ha una clausola da 75 milioni, valida solo per l’estero, e i turchi ci stanno riprovando, sperando di convincerlo con un misto di quattrini e la promessa di Champions League – perché, diamoci una calmata, chi vuole finire a scaldare panche in Arabia?
Le cose si stanno scaldando sul serio: Osimhen ha già un accordo totale con il Galatasaray e si prepara a intascare una montagna di soldi dalle sponsorizzazioni. I giallorossi sembrano finalmente pronti a sborsare, avvicinandosi ai 75 milioni richiesti dal Napoli, o quantomeno ci stanno pensando sul serio.
Secondo quanto trapela, il Napoli potrebbe ammorbidirsi e accettare una dilazione di pagamento – un piccolo colpo di spugna per far quadrare i conti, ma solo se i turchi non provano a svignarsela. Con l’arrivo del vicepresidente, la trattativa entra nel vivo: è il momento della verità, dove o si firma o si rischia di mandare tutto all’aria in puro stile calciomercato. Stay tuned, perché in questo gioco di milioni, nessuno vuole uscire sconfitto.