Victor Osimhen: “L’infortunio mi ha cambiato”
Victor Osimhen si è aperto su uno dei momenti più difficili della sua carriera calcistica, quello dell’infortunio che lo ha lasciato senza sensibilità alla guancia sinistra. L’attaccante del Napoli, in un’intervista a Repubblica, ha raccontato il dolore e la determinazione a tornare in campo. Ad affrontare le sfide anche della sua infanzia e del razzismo negli stadi italiani.
“Quando ero infortunato sembrava che la faccia fosse esplosa completamente. Ho provato a toccare la guancia sinistra e non avevo più sensibilità”, ha raccontato Osimhen, evidenziando il trauma fisico subito. “Ho avuto problemi anche a dormire la notte, quando giravo su quel lato faceva male”, ha aggiunto parlando dei postumi dell’infortunio.
Osimhen ha parlato anche della sua infanzia a Lagos. “La mia famiglia ha fatto tanti sacrifici”, ha sottolineato. “Mio fratello ha rinunciato agli studi per mantenere me in scuola calcio, quindi devo sempre riconoscenza a lui e a tutti.
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Parlando del razzismo negli stadi, Osimhen ha dichiarato di aver sentito gli insulti provenire da persone che “non meritano di stare negli stadi”. E ha aggiunto: “A volte mi criticano perché sono permaloso e perché rispondo a tono a tutti. Ma io sono così: il calcio è il 97% della mia vita, se qualche volta sui social eccedo è solo perché cerco leggerezza. Sono un ragazzo di 23 anni, avrò pur diritto a non essere profondo.”
Parlando del suo obiettivo a Napoli, Osimhen ha detto: “Mi piacerebbe vincere a Napoli, certo. Sarebbe una soddisfazione strepitosa per la città condividere un viaggio di questo genere. Ma per lo Scudetto devo lavorare di più, essere meno individuale sul campo.”
Queste parole rivelano il lato umano di un giocatore determinato a superare le avversità e a lasciare un segno non solo sul campo da gioco, ma anche nella società e nella città che ora è la sua casa.

