Gabriele Gravina sta spingendo per rimodulare i campionati professionistici italiani e la nuova riforma potrebbe modificare anche il format della Coppa Italia. Il presidente federale ieri, secondo Il Giornale, ha inviato al governo il piano strategico redatto col contributo della società Deloitte.
Un piano che ha l’obiettivo di risanare l’attuale scenario economico-finanziario del settore che denuncia a fronte di un impatto indiretto sul pil italiano di 11,1 miliardi, contributi fiscali e previdenziali versati per 1,3 miliardi e un fatturato diretto aggregato di 5 miliardi, debiti complessivi per 5 miliardi. Milinkovic Savic in bilico: l’infortunio che smaschera il mito del centrocampista invincibile
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Il quotidiano scrive che sul piano puramente sportivo c’è l’esigenza di ridurre il numero a 80 unità tagliando l’attuale Serie C che passerebbe da 3 gironi a 20 squadre a 2 gironi da 20. Previsto in A un “taglio” delle retrocessioni da 3 a 2 con l’introduzione però di play-out e play-off in serie B.
C’è la riduzione della quota destinata al paracadute per i club retrocessi in B da 60 a 30 milioni. Lanciata anche la riforma della formula della coppa Italia. Diventerebbe una copia della FA Cup inglese, aperta alla partecipazione di tutte le squadre dalla A alla C senza alcun vantaggio per le più titolate.