Il sindaco Sala liquida le minacce su San Siro come aria fritta, con Milano a rischio per gli Europei 2032 #SanSiro #CalcioPolitica #EuropeiItalia
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala non si scompone di fronte alle uscite del presidente dell’Inter, definendo le sue parole più fumo che arrosto. “Io non penso che sia una minaccia” quella di Giuseppe Marotta, e aggiunge che è probabile che le squadre abbandonino la città, ma insiste che il Consiglio deve decidere da solo, senza interferenze. Sala si vanta di aver fatto il suo dovere, con la coscienza pulita, e sottolinea che i consiglieri dovranno pesare bene i dettagli, a partire dal contratto e dal futuro di Milano. Insomma, un bel casino, ma lui se ne lava le mani.
Passando agli Europei del 2032, Sala ha incontrato Michela Uva per fare il punto della situazione. L’assegnazione è prevista per l’ottobre 2026, con l’Italia favorita contro la Turchia, ma c’è un problema: nel dossier servono cinque stadi, e al momento Milano rischia di restare fuori. “Stamattina ho incontrato Michela Uva, direttore esecutivo per la sostenibilità sociale e ambientale dell’Uefa, per fare il punto sugli Europei del 2032. Verranno assegnati nell’ottobre 2026 all’Italia o alla Turchia, anche se l’Italia onestamente è favorita. Nel dossier bisogna indicare i cinque stadi. Per la situazione di oggi, il rischio è che non ci sia Milano”. Il sindaco ribadisce di aver lottato per tenere lo stadio in città e che l’accordo è solido, ma alla fine saranno i consiglieri a decidere, con buona pace dei tifosi.
Sulle polemiche riguardo alla delibera, Sala non le manda a dire, etichettandole come puro teatrino politico. “è tutto strumentale, se io esagero con la presenza diventa un referendum su di me, se faccio un passo indietro e lascio gestire all’assessore all’urbanistica, non va bene, è sempre così. Io credo che l’accordo sia significativamente sostenuto da valutazione tecniche ed economiche serie e quindi è fatto al meglio. Noi abbiamo ottenuto tutto quello che potevamo ottenere, dopodiché ognuno deciderà. Il centrodestra? Quando si andrà in campagna elettorale, riferiranno sulla loro espressione, in un modo o nell’altro”. Insomma, i politici dell’opposizione faranno come al solito: chiacchierare tanto per non combinare nulla, mentre Milano rischia di perdere un pezzo importante del suo futuro calcistico. Al di là delle parole, la palla passa ora ai decisori, e chissà se sapranno schivarla senza un autogol.