Quando il calcio italiano fa spettacolo nel peggior modo possibile, arriva il momento giusto per applaudire il presidente che ci regala "prodezze" in serie. #CalcioItaliano #CTOut #FIGC #Gravina #Esonero #Shock
Paolo Ziliani non ci è andato per il sottile parlando dell’ultima trovata della FIGC. L’esonero di Luciano Spalletti da commissario tecnico dell’Italia non è passato inosservato, anzi è stato accolto con un misto di incredulità e sarcasmo. Ziliani ha infatti descritto la decisione come "Ancora una prodezza del presidente FIGC Gravina", sottolineando con amarezza l’ennesima mossa a sorpresa di chi guida il calcio italiano.
Non è certo la prima volta che la scena calcistica tricolore si ritrova a fare i conti con cambi improvvisi e decisioni che sembrano più orientate a creare turbamenti che a costruire un progetto serio e duraturo. La gestione di questa situazione, raccontata senza peli sulla lingua da Ziliani, mette in luce tutta l’instabilità che affligge il mondo azzurro.
Il problema è che, mentre la nazionale dovrebbe essere il simbolo di solidità e programmazione, spesso diventa il teatro di manovre dall’esito incerto, quasi clownesco. La figura di Gravina prende così una piega quasi farsesca, dove ogni sua scelta appare come un colpo a sorpresa, poco rispettoso di chi ama veramente la maglia azzurra.
Questa decisione di mandare via un commissario tecnico preparato e capace sembra un nuovo capitolo in quella saga di improvvisazione che da anni caratterizza il calcio italiano, lasciando tifosi e critici con l’amaro in bocca e la domanda su chi veramente abbia in mano le redini della nazionale.