sabato, Maggio 18, 2024

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Calcagno denuncia: 114 casi di intimidazione a calciatori negli ultimi 2 anni

Calciatori sotto tiro: Umberto Calcagno denuncia 114 casi di intimidazione in 2 anni

Negli ultimi due anni sono stati segnalati 114 casi di intimidazione nei confronti dei calciatori, di cui il 63% avviene nel campionato di Serie A, secondo il report ‘Calciatori sotto tiro’ diffuso dall’Associazione Italiana Calciatori. L’obiettivo dell’Osservatorio istituito nella stagione sportiva 2013/14 è quello di censire tutti gli atti di violenze, intimidazione e minacce compiuti nei confronti dei calciatori, sia professionisti che dilettanti.

Il campionato dilettantistico più ‘pericoloso’ è la Serie D con il 9%, segnando un’inversione di tendenza rispetto alle ultime 5 stagioni in cui era stato il campionato di Eccellenza ad avere più casi. Inoltre, il 9% delle intimidazioni si verifica nei campionati giovanili. Non emergono differenze significative tra le diverse aree geografiche, tuttavia regioni come Lazio (20%), Campania (13%) e Lombardia (11%) risultano essere in testa alla classifica.

Umberto Calcagno, presidente dell’Assocalciatori, ha commentato che la pandemia da Covid ha causato un cambiamento nelle modalità di minaccia e intimidazione nei confronti dei calciatori. La chiusura degli stadi ha spinto gran parte delle intimidazioni a spostarsi sui social network, in particolare su Instagram, sia direttamente che attraverso i profili dei familiari.

Il razzismo rimane la principale causa delle minacce (42%), seguito dalle prestazioni ritenute scarse (32%) e dal trasferimento dei calciatori a un’altra squadra (8%). Curiosamente, negli ultimi due anni sono state soprattutto le tifoserie avversarie a offendere, minacciare ed intimidire i calciatori (65% dei casi). Calcagno ha anche sottolineato che il razzismo è ancora la causa principale delle intimidazioni, con episodi che riguardano soprattutto calciatori africani o sud-americani.

In risposta a questa situazione, alcune società hanno preso misure concrete, allontanando dagli stadi gli autori di determinati episodi per 5 anni o addirittura a vita. La lotta contro le intimidazioni e le minacce nei confronti dei calciatori è una priorità e l’Associazione Italiana Calciatori continua a lavorare per contrastare questo fenomeno inaccettabile in ogni sua forma.


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