Intercettazioni infiammate sul caso Osimhen: Napoli chiamato in causa, una mail chiave e il nome del Lille tornano al centro dell’inchiesta. #Calcio #Osimhen #Napoli #Plusvalenze
Emergono nuovi dettagli sulla vicenda Osimhen, legata al capitolo delle presunte plusvalenze fittizie. L’articolo rilancia fatti già noti ma ora accompagnati da intercettazioni che riaccendono i riflettori sul trasferimento dell’attaccante nigeriano.
L’edizione odierna di Repubblica ha pubblicato una serie di intercettazioni che chiamano in causa il Napoli, puntando l’attenzione sull’acquisto da parte del club di Aurelio De Laurentiis del calciatore proveniente dal Lille.
Ulteriori particolari riguardano anche Gerard Lopez, all’epoca presidente del Lille, figura centrale nelle trattative tra i due club. Di particolare importanza per la procura sarebbe una mail che descrive la natura dell’accordo tra le parti.
Leggi di più su
Calcio
Potrebbe interessarti
Anjorin fa il bullo contro il Napoli il Toro punta a zittire gli azzurri
Clamoroso retroscena su Neymar: il Napoli ci aveva pensato, e qualcuno a Parigi storce il naso
Caramanico diventa la fabbrica del tifo ADl svela stadio da 65mila e 8mila parcheggi pagheranno i soliti
Lukaku brucia le tappe, Il Mattino: Supercoppa nel mirino, pronto a far mangiare la polvere agli avversari
“Il Napoli fissa nell’estate del 2020 un tetto: per Osimhen non si possono spendere più di 50 milioni. Dall’altra parte, il presidente del Lille Gérard Lopez si mostra disponibile, ma valuta l’intera operazione 70 milioni. Propone così l’inserimento di Fernando Llorente e alcuni bonus legati alla Champions. Soprattutto, c’è una mail destinata a diventare decisiva per la procura. In quel documento si parla di un “valore di facciata”: «Questo, carissimi, vi permette di pagare (per Osimhen, ndr) un prezzo inferiore rispetto a qualsiasi altro club, ma — sottolinea Lopez — con un valore nominale che è quello necessario per chiudere». Per i pm, le parole mostrano la natura artificiosa dell’operazione, un meccanismo costruito per gonfiare le cifre.”
Per i magistrati quelle parole sono considerate rivelatrici di una possibile artificiosità nell’operazione, un elemento che ora dovrà essere valutato nel corso dell’indagine.