Allenamento bollente: infortuni, scintille e tifosi affamati! Gli azzurri sudano sotto Conte, con Olivera che si lamenta e De Bruyne che fa magie. #AzzurriSulCampo #CalcioCrudo #LiveDrama
Gli azzurri sono tornati in azione durante la quarta giornata di allenamenti, con una seduta pomeridiana che ha attirato l’attenzione per i soliti drammi da campo. Tantissimi tifosi si sono messi in coda fin dalle 17.50, attendendo con impazienza l’apertura dei cancelli dello Stadio Comunale di Dimaro, pronti a fare casino per ogni minimo movimento.
Alle 18.07, la seduta pomeridiana è finalmente partita, mostrando subito qualche problema fisico tra i giocatori. Alle 18.18, Olivera, dopo aver svolto a parte la seduta mattutina, è rientrato in campo e si è unito alla squadra, ma non senza intoppi – alle 18.27, è uscito dalla partitella consultando lo staff tecnico mentre si toccava il bicipide destro, come se non bastassero già le solite scuse da diva.
La partitella a metà campo ha visto le due squadre rispecchiare l’anima di Antonio Conte, con la difesa che riusciva a neutralizzare l’attacco alle 18.25 – un classico esempio di come il mister pretenda ferro e non fronzoli. Alle 18.14, le formazioni erano così divise: in blu, Contini, Neres, Zanoli, De Bruyne, Rrahmani, Lukaku, Spinazzola, Lang, Hasa, McTominay, Beukema; in viola, Meret, Anguissa, Zerbin, Olivera, Juan Jesus, Marianucci, Di Lorenzo, Lobotka, Politano, Raspadori, Lucca.
L’asse De Bruyne-Neres ha infiammato le cose alle 18.21, con scambi roventi che hanno portato il brasiliano a tentare un pallonetto d’esterno finito sopra la traversa – un’occasione sprecata che deve aver fatto bestemmiare qualcuno in tribuna. Intanto, alle 18.34, Billy Gilmour ha continuato a lavorare in palestra ma non ha resistito a un passaggio in campo per salutare i tifosi, giocando al simpatico anche quando è KO.
In sintesi, questa sessione ha confermato che nel calcio, tra infortucci e tiri al cielo, non c’è spazio per i deboli – i tifosi hanno avuto il loro spettacolo, e Conte ha probabilmente urlato più del solito per tenere tutti in riga.