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Retroscena Cagni: ero a un passo dal Napoli, l’incontro con Ferlaino a Bergamo mi lasciò a mani vuote

#GigiCagni non fa sconti: esperienza vs presunzione, parole che picchiano forte #SerieA #ForzaNapoli

Gigi Cagni, allenatore, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre, offrendo un ritratto senza fronzoli del calcio moderno e dei suoi protagonisti.

**“Tutti gli allenatori oggi incidono molto più di quando io allenavo, sia perché in campo c’erano 3-4 leader a squadra ma anche per lo staff composito che hanno oggi. Conte e Gasperini sono in testa non a caso, dal momento che hanno esperienza e preparazione. Gli allenatori giovani e meno esperti hanno maggiori difficoltà a risolvere le questioni complesse che trovano e non è questione di preparazione. Quando, ad esempio, ho sentito che Cuesta, allenatore del Parma, diceva che ha sì 29 anni ma è solo un numero, beh per me ha detto una cavolata perché non può avere l’esperienza in maniera fisiologica. In ogni caso la Roma deve mettere a posto troppe cose, non ha il goleador, è prima perché ha subito solo due reti.

Gasperini lo sa che al momento sta facendo cose eccezionali, rendendo la Roma aggressiva, grintosa ed avendo qualità. Tuttavia, analizzando quello che ho visto sinora, Napoli, Inter e Milan sono le più forti.

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De Bruyne e Hojlund che stanno facendo bene non mi sorprendono, perché quando c’è la qualità non può che venire fuori prima o poi. In ogni caso se Roma e Napoli terranno al primo posto o meno non mi esprimo, perché dobbiamo aspettare almeno dieci giornate, perché in 10 gare è possibile che si siano affrontate anche le big della serie A. Il Napoli ha perso col Milan dove lo scorso anno aveva vinto? Non sarei preoccupato perché ascolto Conte, che ha detto proprio a Milano ‘fidatevi’, e quindi ha già tutta in testa la strategia della stagione. Ha affermato anche che non guarda ai gol subiti ma a quelli segnati. Di certo non gli fa piacere incassare gol ma ha cambiato idea tattica, forse anche in funzione della Champions. Ho sfiorato il Napoli prima che scegliessero poi Marcello Lippi. Mi incontrai a Bergamo con Ferlaino, ho saputo dopo qualche tempo che l’ingegnere non mi prese perché avevo il vestito nero”.**

Cagni non si nasconde dietro diplomazia: per lui l’esperienza rimane il metro che fa la differenza e le annunciate sicurezze dei più giovani suonano – parole sue – come una «cavolata». Il quadro che traccia è chiaro: qualche leader storico, uno staff sempre più centrale e la necessità per i club di mettere a posto dettagli che contano sul lungo periodo.

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8 Ottobre 2025 - 00:45 — Ultima alle 00:45
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