Italia fuori dal Mondiale Un
Lobotka e Politano fuori gioco, il Prof. Castellacci svela le tempistiche: recupero lungo per i nostri assi in panchina.
De Bruyne chiude le porte al Belgio: “Tornare non ha senso, resto qui per vincere”
McTominay scompare in Nazionale: un’ora in campo senza lasciare traccia, la sua presenza fa eco solo nel silenzio.
Hojlund dalla Danimarca: “Anche un gol solo basta, ma segnare è il mio sport preferito!”
der 20: una sconfitta che fa male! #MondialeUnder20 #Azzurrini #Calcio
Lobotka e Politano fuori gioco, il Prof. Castellacci svela le tempistiche: recupero lungo per i nostri assi in panchina.
De Bruyne chiude le porte al Belgio: “Tornare non ha senso, resto qui per vincere”
McTominay scompare in Nazionale: un’ora in campo senza lasciare traccia, la sua presenza fa eco solo nel silenzio.
Hojlund dalla Danimarca: “Anche un gol solo basta, ma segnare è il mio sport preferito!”
Si conclude con una pesante sconfitta il cammino dell’Italia al Mondiale Under 20. A Rancagua, gli Azzurrini perdono 3-0 contro gli Stati Uniti e vengono eliminati dalla competizione. La squadra, che partiva con grandi ambizioni, deve ora fare i conti con una realtà ben diversa.
A sbloccare il match è “Benjamin Cremaschi”, centrocampista del Parma, che approfitta di una respinta imprecisa di Seghetti per insaccare da pochi passi. Un gol che mette subito in chiaro la fragilità della nostra difesa. È difficile non interrogarsi su quale sia la preparazione e la mentalità di una squadra che deve affrontare avversari del genere e concede regali di questo tipo.
Nella ripresa, il raddoppio arriva firmato da “Tsarikis” su calcio di punizione. Anche in questo caso, il portiere azzurro non è esente da colpe, facendosi sorprendere sul proprio palo. L’errore è emblematico di una generazione che pare più affascinata dal glamour del calcio che dalla sostanza delle prestazioni. La nostra gioventù dovrebbe imparare a difendere con corazza e non a tirarsi indietro in momenti cruciali.
Nel finale, nei minuti di recupero, è ancora “Cremaschi” a trovare la via del gol, firmando la sua doppietta personale e chiudendo definitivamente la partita. Una chiara dimostrazione del divario che esiste tra le nostre giovani promesse e quelle dell’altra parte dell’Atlantico.
Ora, ci si chiede: sarà il caso di rivedere le strategie e metodi di allenamento? L’Italia del calcio deve ritrovare la grinta di un tempo, oppure ci siamo ormai rassegnati a essere solo un ricordo in un Mundial? La speranza, si sa, è l’ultima a morire, ma il tempo per riflessioni più profonde è ormai giunto.