Raffaele Di Fusco avvisa: Napoli avanti sulle rivali, ma il calcio italiano è un disastro di vecchi tromboni e burocrazia inutile #CalcioItaliano #NazionaleInCrisi #RiformaSubito
Raffaele Di Fusco, ex portiere del Napoli, non ha peli sulla lingua nel suo intervento ai microfoni di ‘Radio Napoli Centrale’. Critica apertamente il panorama calcistico italiano, sottolineando come il Napoli parta con un vantaggio rispetto alle altre squadre.
“Napoli avvantaggiato rispetto alle altre. Ad oggi, di fatto, non possiamo dire le distanze tra le squadre. Anche perché, da quanto sembra, anche il Napoli cambierà molto. Il Napoli, almeno sulla carta, sarà un po’ avvantaggiato, visto che non ha cambiato allenatore. Le altre, invece, hanno cambiato la loro guida tecnica.”
Passando alle magagne del sistema, Di Fusco non esita a puntare il dito sulle squadre italiane, definite come un mucchio di relitti rispetto alle europee, e chiede cambiamenti radicali per non affondare.
“Le squadre italiane sono troppe vecchie rispetto a quelle europee ed è questo che ci deve far preoccupare. In Italia bisogna cambiare le regole, la Nazionale non può dipendere da un giocatore di 38 anni. Un società che deve fare la Champions deve avere: stadio di proprietà, 80% di giocatori italiani nel settore giovanile, almeno fino alla maggiore età, e strutture adeguate per quest’ultimo. Ci vuole una legge. La vedo difficile la qualificazione al Mondiale.”
Sul fronte della Nazionale, l’ex portiere non risparmia frecciate a chi è al comando, definendo la situazione precaria e puntando su figure come Gattuso per una scossa, ma con dubbi su chi guida la selezione.
“Gattuso? Lo conosciamo, può dare una scossa ma ha preso una brutta gatta da pelare. Abbiamo una buona Nazionale, ma non Mondiale. Poi, magari, Spalletti non ha trovato la chiave giusta: essere un ottimo allenatore di club non vuol dire che tu possa essere un grande CT. La Nazionale non si rifiuta mai, soprattutto per i tuoi compagni di squadra. Gianfranco Zola mi ha detto che qualcosa per i giovani la stanno facendo”.
In conclusione, le parole di Di Fusco dipingono un calcio italiano in crisi, dove servono riforme urgenti per competere a livelli europei, lasciando spazio a interrogativi su future prestazioni della Nazionale.