Infortuni, panchina e mentalità: il preparatore del Cesena smonta i luoghi comuni del calcio e non manda certo a dire #Calcio #Infortuni #SerieA #GestioneSquadra
Il preparatore atletico del Cesena Giorgio D’Urbano è intervenuto nel corso di “Il calcio della sera” in onda su Kiss Kiss Napoli: **”Capitano gli infortuni perché si gioca tanto, si cambia terreno frequentemente, ci sono i viaggi ed anche le alimentazioni diverse. Quando in qualche modo si va a bistrattare il metabolismo ed anche il corpo non ha le sue routine allora spesso si va in difficoltà. Tante volte si dorme pochissimo e poi c’è la partita, il viaggio, allenamento e poi di nuovo partita. Tutto questo purtroppo porta agli infortuni, è normale che sia così. Poi se i titolari giocano ancora di più allora è normale che siano quelli che rischiano, ma mi metto nei panni del mister che ha le sue esigenze ed ovviamente tende a sovraccaricarli. Va bene la panchina lunga, ma avere tutti calciatori dello stesso livello richiede avere un portafogli molto ampio. I calciatori vanno gestiti e motivati, perché purtroppo la nostra cultura calcistica non rispecchia la realtà. Ci insegnano che se non giochi dall’inizio non sei titolare, ma in realtà puoi decidere le partite anche entrando dalla panchina. Un po’ come accadde alla Roma dello scudetto con Montella.
Il lavoro di Conte è fondamentale. Se tu non conosci i tuoi limiti tante volte getti la spugna, ma se invece non ti abbatti puoi allungare la carriera e gestirti al meglio. La settimana della sosta la si gestisce in maniera diversa, ma i carichi sono assolutamente gli stessi. I calciatori che non vengono chiamati dalle nazionali vengono allenati come se fossero i titolari, ma così come anche nei dopo partita dove si allenano quelli che hanno giocato poco, altrimenti dalla rifinitura fino al futuro allenamento resterebbero fermi per troppo tempo. Conte spia i tecnici di Serie D: Il segreto tattico di Perinetti rivelato
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D’Urbano mette l’accento sulle cause pratiche degli infortuni: calendario fitto, cambi di terreno, viaggi, abitudini alimentari diverse e routine spezzate. La mancanza di sonno e il sovraccarico dei titolari sono elementi ricorrenti che, spiega, aumentano il rischio di problemi fisici.
Sull’organizzazione del gruppo, il preparatore non ha mezze misure: la panchina lunga è utile, ma avere ricambi davvero allo stesso livello richiede risorse. La cultura che penalizza chi non parte dall’inizio va rivista, perché anche chi entra dalla panchina può decidere le partite — un esempio citato dallo stesso D’Urbano è la Roma campione con Montella.
Infine, il tecnico Conte riceve elogi per il lavoro sulla gestione della carriera e dei carichi; chi non viene convocato dalle nazionali viene comunque trattato come un titolare per mantenere ritmo e condizione. Sul versante classifica, oltre al Napoli — che lo sorprende — D’Urbano indica Inter, Juventus, Milan e qualche outsider come squadre in grado di puntare al campionato, ricordando però che per gli azzurri non sarà facile ripetersi.