Perché il Napoli di Conte ricorda la Juventus di Allegri, quella che i napoletani tanto detestavano? #Napoli #ChampionsLeague #ConteFootball
Un recente editoriale analizza somiglianze sorprendenti tra due squadre, focalizzandosi su prestazioni in Champions League. L’autore paragona il Napoli attuale sotto Conte a una vecchia versione della Juventus, evidenziando criticità e resistenze condivise.
“Guardando Manchester City-Napoli ho rivisto una cosa a cui ero presente 11 anni fa quasi esatti, e che è una ottima notizia per i napoletani. Guardando il Napoli di Conte ho rivisto la Juventus di Allegri in una occasione osservata dal vivo. Era la seconda giornata di Champions 2014-15, prima trasferta europea di Allegri con la Juventus, al Calderon in casa dell’Atletico surprendentemente campione di Spagna e finalista di Champions. La Juve perse 1-0 e Allegri fu inondato di critiche, come invece tante altre volte gli sarebbero state condonate, quella volta rimproverandogli di non essere all’altezza degli scenari importanti nella testa ancor prima che nel gioco. Io non sono mai stato allegriano, anzi non mi piace proprio come allenatore, anche se rifuggo la stucchevole divisione tra giochisti e risultatisti e comunque non posso non riconoscere che abbia vinto 6 scudetti e fatto 2 finali di Champions.”
Il confronto continua, sottolineando come, nonostante differenze, il Napoli abbia mostrato una resilienza simile a quella Juventus tanto bistrattata dai tifosi napoletani. L’editoriale sottolinea i limiti tecnici del Napoli, ma esalta l’aspetto tattico e agonistico.
“Bene. Pur con tutte le differenze del caso, degli avversari, delle premesse, dello svolgimento della partita, ho rivisto nel Napoli di Conte a Manchester quella Juventus di Allegri (ironia della sorte, una squadra che era l’incarnazione di Belzebù per i napoletani). Il Napoli non ha svaccato, ha perso con onore, certo sul 2-0 il City si è fermato, ma era stato il Napoli a farlo faticare per chiudere la partita. Ha retto 55 minuti, ha fatto i primi 20 con un interessante partita a scacchi concentrata. Insomma: il Napoli di Conte ha ancora evidenti limiti tecnici paragonato alle big, ma non tattici. L’agonismo e l’implacabilità ci sono, ed è materiale su cui lavorare per crescere. E poi se è vero che Conte è il re dei campionati, beh la nuova formula è perfetta per lui. La scorsa settimana ho pronosticato il Napoli finalista di questa Champions e lo confermo: oggi non è pronto, ma c’è il materiale per crescere, e la resistenza di Manchester ne è la prova proprio per come è stata condotta. E anche quella Juventus di Allegri a fine anno arrivò in finale di Champions…”
Questa analisi sottolinea come il Napoli possa evolversi, imparando da esperienze passate, trasformando difetti in punti di forza per competere ai massimi livelli europei.